Il crollo del prezzo del petrolio

Negli ultimi mesi, abbiamo notato un crollo del prezzo del petrolio, e è calato a picco del 70%. Nonostante questo crollo del petrolio, non ha comunque coinciso con la discesa del prezzo del carburante. In Italia, per esempio, il prezzo non ha mai sceso oltre il -16 %. Questo fenomeno viene messo allora in evidenza dai consumi. Possiamo allora dire che l’Italia fa parte dei paesi europei dove il pieno diventa più costoso.

Il prezzo del carburante

I dati del mese di maggio hanno dimostrato che c’erano delle anomalie registrate negli scorsi mesi. Quindi, dopo la riapertura delle attività economiche, una nuova indagine è stata fatta per vedere l’evoluzione del costo dei carburanti. Questa è fatta partendo sulla base dei prezzi che sono rilevati dall’Osservatorio prezzi carburanti del ministero per lo Sviluppo economico.

In effetti, le ricerche hanno tenuto in considerazione tre principali dati che caratterizzano la crisi del petrolio. Quindi, è stata considerata prima la data di 16 gennaio 2020, perché ? Qualche giorni prima, ci sono gli attacchi sugli impianti di estrazione in Medio Oriente contribuiscono per far aumentare il prezzo del greggio. In oltre, a causa del’emergenza coronavirus che ha precipitato il prezzo del petrolio, la data di 1 aprile 2020 è anche stata considerata. Il 13 maggio 2020 è l’ultima data che è stata presa per mettere in evidenza le riaperture e la ripresa degli spostamenti. Tutte queste cose contribuiscono al cambiamento del prezzo del carburante.

Le ragioni di questo fenomeno

La componente fiscale è un motivo del crollo del prezzo della benzina. In effetti, da gennaio 2020, il prezzo del petrolio ha conosciuto un crollo disastroso. Per questo, la quotazione di un barile di petrolio ha portato dai 61,5 euro il 16 gennaio ai 19 euro il maggio 2020. A fronte a questo calo del prezzo  del petrolio del 70%, c’era una riduzione del costo alla pompa che non poteva mai superare il 16%.